Timberland: una linea di scarpe create con plastica riciclata

La nota marca di abbigliamento Timberland ha coinvolto 1.300 cittadini haitiani nella raccota di bottiglie di plastica con lo scopo di recuperare il PET con cui realizzare nuova fibra da utilizzare per la produzione di scarpe, borse e magliette.
Tale progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con Thread, una società che si occupa principalmente di soluzioni per rendere maggiormente equa, solidale e sostenibile l'industria del fashion.

Si tratta di un'iniziativa destinata a rappresentare un esempio di economia circolare nella sua forma più pura: la plastica viene riciclata per ottenere un nuovo prodotto, la popolazione locale è direttamente coinvolta nel processo di recupero con importanti ricadute dal punto di vista occupazionale ed economico, infine, la creazione di materia prima seconda derivante dal riciclo determina conseguenze positive in termini di rispetto per l'ambiente.

Alla base vi è un'attività di raccolta svolta sia nelle discariche che per strada, il materiale così recuperato viene conferito in una cinquantina di centri sparsi in diverse aree del Paese.
Fatto questo i rifiuti vengono affidati a due società, la Haiti Recycling e la Eccsa Haiti, che si occupano del lavaggio, della triturazione e della produzione della fibra successivamente utilizzata per la creazione di nuovi manufatti.
Timberland rappresenta l'anello finale della catena in quanto acquista la fibra al fine di impiegarla per la sua linea di abbigliamento.

Come affermato dai responsabili della Thread, quest'iniziativa costituisce un'occasione unica per creare un tessuto di elevata qualità che soddisfi il consumatore e, nel contempo, permetta ad una popolazione piagata dall'indigenza e da diverse calamità di trovare un'occasione di crescita economica.
Non si dimentichi infatti che la regione di Haiti è stata colpita nel 2010 da un terremoto catastrofico per poi venire ulteriormente ferita dalla devastazione dell'uragano Matthew nel 2016.

Tutta la filiera produttiva del progetto è tracciabile fin dai primi passaggi (a partire dalla sua "first mile" per utilizzare le parole dei promotori), in questo modo l'intero processo risulta trasparente certificando il rispetto degli intenti iniziali.
Soltanto grazie al primo stock acquistato dall'azienda statunitense sarebbero state recuperare oltre 760 mila bottiglie di plastica, risparmiati 115 milioni di litri d'acqua e scongiurato l'uso di 7 tonnellate di pesticidi.

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