Il futuro della plastica è chiaramente orientato verso due direzioni: il riciclo e la plastica biodegradabile.
Alla luce dei dati sull'inquinamento da plastica, soprattutto dalle microplastiche, non è più possibile ignorarne l'impatto ambientale.< Nel 2019, più di 850 milioni di tonnellate di gas serra sono stati immessi nell'atmosfera a livello globale a causa della produzione e dell'incenerimento della plastica. Si prevede che questo numero possa salire a 2,8 miliardi di tonnellate entro il 2050. La speranza di evitare questa crescita consiste nel ridurre le emissioni: attraverso un processo di riciclaggio più efficiente.
Il 40% della plastica prodotta in Europa è destinato all'imballaggio, utilizzato per proteggere e trasportare cibo, prodotti per la salute, il benessere, la cura del corpo, l'igiene personale e molti altri materiali organici o chimici.
L'Unione Europea sta già cercando di affrontare questa sfida attraverso una proposta di direttiva volta a diminuire l'uso della plastica monouso e promuovere il recupero, il riciclo e il riutilizzo. L'obiettivo comune è ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite del 15% entro il 2040. Se questa proposta fosse accettata, l'Europa potrebbe abbassare globalmente la quantità dei rifiuti di plastica del 37% entro il periodo stabilito.
L'UE ha già intrapreso azioni significative per affrontare la questione dell'inquinamento marino da plastica, stabilendo l'obiettivo del 25% di contenuto riciclato nelle bottiglie di plastica entro il 2025 e del 30% entro il 2030 e vietando la produzione delle 10 principali plastiche monouso trovate sulle spiagge europee.
Nel novembre 2022, la Commissione Europea ha presentato nuove regole sugli imballaggi, comprese proposte per migliorarne il design, fornire un'etichettatura chiara e promuovere il riutilizzo e il riciclo. Queste regole prevedono anche una transizione verso plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili.
Il Green Deal europeo stabilisce l'obiettivo che il 55% dei rifiuti da imballaggi in plastica sia riciclabile entro il 2030.
Ma quanto vale il mercato della plastica riciclata? Secondo il rapporto di Research and Markets, l'industria globale della plastica riciclata potrebbe raggiungere un valore di mercato di 56 miliardi di dollari, registrando un aumento del 27% rispetto al 2021. Altre stime di Fortune Business Insight suggeriscono che il settore della plastica riciclata potrebbe superare i 76 miliardi di dollari entro il 2028 a livello mondiale.
Stando alle stime di Impact Insight, il mercato europeo della plastica riciclata dovrebbe crescere notevolmente, passando da 11,4 milioni di tonnellate nel 2021 a circa 15,7 milioni di tonnellate nel 2027. Questa crescita riguarda diverse categorie di plastica riciclata, tra cui bottiglie, pellicole per imballaggi e plastica rigida.
In Italia, uno studio di TEH - Ambrosetti indica che l'innovazione dei prodotti e dei processi contribuirà all'85% alla riduzione dei rifiuti plastici entro il 2030. Grazie alla combinazione di riciclo meccanico e chimico, l'Italia potrebbe raggiungere il target del 10% dei rifiuti in discarica già entro il 2030, cinque anni prima della normativa europea.
Investire nella promozione della circolarità della plastica in Italia potrebbe portare a benefici significativi, stimati tra 1,5 e 2,5 miliardi di euro, a seconda del grado di penetrazione del riciclo chimico. Siamo chiaramente in una fase cruciale per il futuro della plastica, e le prospettive indicano che il riciclo sarà una componente essenziale di questa rivoluzione ambientale.